LA

MONTAGNA

DI ILIO

UN FILM DI MICHELE COPPARI E FRANCESCA ZANNONI
DA UN’IDEA DI TEDDY SOPPELSA

IL FILM

Documentario. Produzione: Italia, 2017  Durata: 42 min. Formato: 16:9

“Che senso ha raccontare una storia silenziosa, una storia che non ha le parole per raccontarsi? Perché rivelare un segreto?”
Le Pale di San Lucano, nelle Dolomiti Bellunesi, sono montagne selvagge, incredibili. Eppure nascoste, come questa storia. La storia di Ilio De Biasio, alpinista di Cencenighe Agordino, dei suoi fratelli e dei suoi amici. Una storia di esplorazione e amicizia, di avventura e amore per queste montagne.
Una storia vera, senza clamore, alla ricerca della cosa più inafferrabile e preziosa che possediamo. La vita.

La vera potenza de La Montagna di Ilio è il suo saper essere montanaro. Emotivo ed emozionante, ma discreto.  Nei quaranta minuti da cui svettano le Pale i due registi hanno saputo raccontare la fratellanza. Forse il rapporto più difficile da illustrare perché laterale, sospeso tra il paradosso dell’essere di “sangue” e allo stesso tempo “non scelto”. 

Un capitolo essenziale di una storia di emigrazione e radici, di alpinismo puro senza mostrine e “io”, ma con un granitico “noi”.

Alessandro De Bon – Il Gazzettino

LE PALE

DI SAN LUCANO

Le Pale di San Lucano sono un gruppo di cime dolomitiche, patrimonio dell’ umanità UNESCO. Sono le montagne che dominano ad ovest la conca agordina e devono il loro nome al santo eremita, che si ritirò in questa valle nel V secolo d.C..

“Nel mio primo approccio di ragazzo con le Pale di San Lucano non potevo ancora immaginare le avventure che queste racchiudevano, le numerose volte che qui sarei transitato al termine delle ascensioni, in estate e d’inverno, scambiando le sensazioni con i compagni o da solo, nel silenzio malinconico di stanchi ritorni a valle.

Le Pale di San Lucano sono montagne diverse. Si entra e si esce, in un mondo totalmente a parte.

Pochi quelli che si sono interessati alle formidabili imprese, sempre compiute e concluse in silenzio, ai margini di quell’ambiente alpinistico che, spesso miope, non sempre distingue i veri valori.

Su queste Pale, “imperiosamente superiori alle Marmolade, alle Civette, ai Burèl”, sono state salite cime imprendibili senza nome, oltre le tracce dei boscaioli lungo le cenge più estreme, le pareti e i diedri più grandiosi delle Alpi calcaree, i pilastri impossibili, all’inferno e ritorno”.

Ettore De Biasio – Prefazione a “Le Pale di San Lucano” – Visentini Editore

ILIO DE BIASIO

Ilio De Biasio è stato uno dei più forti alpinisti della sua generazione. Nasce a Pradimezzo, una minuscola frazione di Cencenighe Agordino, tutta abbarbicata verso le Pale di San Lucano.

“Un diffuso pregiudizio circonda gli abitanti delle montagne, troppo spesso raffigurati come chiusi, torvamente diffidenti, quasi prigionieri di un ambiente ostile e delle sue leggi implacabili. Ilio De Biasio ha incarnato la perfetta smentita a questo pregiudizio: se ho conosciuto infatti un uomo veramente aperto al mondo, quello era lui.

Un uomo in sereno equilibrio, amico del mondo, costituzionalmente estraneo ai conflitti, al giudizio aspro verso gli altri. Così era l’uomo, così era l’alpinista: un istinto formidabile, come lo può essere solo quello dei veri montanari. Appreso sin da ragazzetto accompagnando il suo primo maestro, il padre, a caccia sugli impervi terreni delle Pale di San Lucano. Su e giù per terzi e quarti gradi, magari innevati, snidando le prede lungo tracce vertiginose ed estenuanti. Sotto lo sguardo attento e ammaestratore degli anziani. A caccia di camosci, come un camoscio.”

Toni Zuech – Planet Mountain 

CREDITI

Un ringraziamento particolare alla famiglia, agli amici di Ilio e a tutti quelli che col cuore hanno reso possibile questa avventura.

Regia, DOP, Montaggio: Michele Coppari e Francesca Zannoni

Da un’idea di: Teddy Soppelssa

Una produzione: Cosenude Media Projects

Con: Andy De Biasio, Ettore De Biasio, Silvio De Biasio, Valter Bellenzier, Ivo Ferrari, Giacomo Lazzarin, Toni Zuech.

Soggetto: Michele Coppari, Francesca Zannoni

con il contributo di: Teddy Soppelsa

Testo realizzato con contributi di: Luca Visentini, Michele Coppari, Alessandro De Bon

Motion Graphic: Eugenio Piazza

Supervisione montaggio e grafica: Daniele Paoletto

Voce narrante: Luigi Moretti

Registrata presso : Minestudio Recording

Musica originale: Giuliomaria Garbellotto “Dream of Midwest”, “L’aquila”

Armonica: Cecilia Soraci

Musiche: Roger McGuinn “500 miles”, “Oh Freedom”, “Going Down the Road Feeling Bad”

Album: “Folk Den Project” – April First Production

Riprese Drone: Matteo Meldolesi

Riprese Ilio 2013: Nic Pinton